sabato 21 novembre 2009

Sostengo Francesca Paci perché… di Leonardo Barucca

Sono un semplice cittadino, non sono mai stato iscritto a nessun partito, solo una volta, anni fa, al Partito Radicale dalle cui posizioni e battaglie mi sono sentito e mi sento molto spesso rappresentato.
Mi sono considerato sempre di sinistra, con una preferenza spiccata per quella che oggi viene chiamata “sinistra radicale”, in particolare, da quando esistono, le mie simpatie sono andate ai Verdi, anche se a livello nazionale mi hanno spesso deluso.

I Verdi senigalliesi invece non mi hanno deluso quasi mai. A molti di loro mi lega una conoscenza di lunga data, con alcuni sono legato, nel mio intimo, da un affetto caldo, da amicizia vera, un sentimento che, per mio difetto, ho sempre praticato con parsimonia. E’ difficile quindi per me estraniarmi, tuttavia credo di non sbagliare se affermo che in tutti questi anni ai Verdi senigalliesi hanno dato il loro contributo numerose tra le persone migliori di Senigallia. Soprattutto sono convinto che se a Senigallia questi Verdi non fossero esistiti, per molto tempo dall’opposizione e da alcuni anni da forza di governo, la nostra città oggi sarebbe peggiore.

Per tutti questi motivi non ho esitato quando Roberto Primavera mi ha telefonato per chiedermi se ero d’accordo a sostenere la candidatura alle primarie di Francesca Paci, ho messo, per la prima volta nella mia vita, pubblicamente la firma (e quindi anche la faccia) per una candidatura e un progetto politici. Non ho esitato soprattutto perché Francesca Paci è Francesca Paci.
Delle qualità, capacità e competenze di Francesca, della sua serietà e perseveranza posso solo confermare quello che ormai in tanti hanno detto, sicuramente meglio di come potrei dire io.
Conoscendola da tantissimo tempo voglio però sottolineare e testimoniare un aspetto che è secondo me fondamentale per quanto raro in politica: il totale disinteresse personale e lo spirito di servizio. Questo è sempre stata la sostanza, la cifra, di Francesca, del suo modo di affrontare la vita, e non solo nell’impegno strettamente politico.
So che questo impegno, che per una persona come lei è anche un gravoso fardello, non lo ha preso a cuor leggero, sono sicuro che nel suo intimo sa di poterlo onorare e ne sono sicuro anche io.
Per questo, comunque vada, voglio ringraziarla.

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