sabato 7 novembre 2009

L’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati: più trasparenza, partecipazione, democrazia, moralità pubblica

La questione recentemente sollevata, da più parti, circa la necessità di dare immediata applicazione alle previsioni contenute nel regolamento approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 95 del 1994, non può non trovarmi assolutamente concorde.
Vale la pena di ricordare, per chi non avesse avuto modo di seguire la vicenda, che il regolamento, prevede la pubblicazione dei redditi e della situazione patrimoniale degli amministratori pubblici del Comune di Senigallia, entro tre mesi dalla loro proclamazione con obbligo di successivo aggiornamento annuale.
Non conosco le ragioni per cui, previsioni così opportune e per certi versi lungimiranti non siano più state applicate né a partire da quale data ciò sia avvenuto. A tutti i livelli, da quello nazionale a quello comunale, esiste l’esigenza diffusa di maggiore pubblicità e trasparenza in ordine alla situazione reddituale, finanziaria, patrimoniale ed immobiliare di tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche nonché in ordine all’operato degli amministratori pubblici nell’esercizio del loro mandato.
L’applicazione del citato regolamento potrebbe dare una prima risposta a questa legittima esigenza che si fonda su un semplicissimo presupposto: per poter davvero scegliere i cittadini devono poter conoscere. La proposta invece, contenuta negli 11 punti qualificanti con cui ho voluto, unitamente al comitato promotore della mia candidatura, cominciare a presentare e caratterizzare il senso della nostra proposta politica per il governo della città, di istituire a Senigallia l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, pur andando incontro alla stessa esigenza di trasparenza, ha una portata decisamente più ampia.
Si tratta di una proposta molto concreta e di semplice attuazione, che raccoglie l’importante campagna lanciata in tal senso dal Partito Radicale. Si tratta in buon sostanza di realizzare un portale che renda accessibili in un formato standard aperto, così da poter essere elaborati e incrociati, i seguenti dati relativi a tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici (elettivi o per nomina): dati anagrafici e codice fiscale (necessario per una identificazione univoca); incarichi elettivi ricoperti nel tempo; dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione e agli anni in cui è ricoperto l’incarico; dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici, ecc; registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle per lo staff, spese telefoniche, ecc.; presenze ai lavori e voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione di appartenenza; strumenti regolamentari utilizzati: interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno, prese di parola.
L’aspetto legato all’attività svolta dagli amministratori pubblici nell’esercizio del loro mandato mi sembra quello più interessante; permette infatti ai cittadini di controllare l’operato di coloro che hanno eletto verificandone consistenza, incisività e, soprattutto, coerenza con il programma elettorale.
Internet e le nuove tecnologie digitali rendono oggi molto semplice, basta volerlo fare, permettere agli elettori di valutare, sotto molteplici profili, l’operato degli eletti e in conseguenza di ciò fare scelte informate e consapevoli. Trasparenza, partecipazione e democrazia ne trarrebbero grande vantaggio. E insieme ad esse anche la moralizzazione della politica.
Francesca Paci
Candidata alle primarie per la scelta del candidato a Sindaco della coalizione di centro sinistra

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