martedì 10 novembre 2009

Il Piano Cervellati, le sue potenzialità, la responsabilità di governarlo.

Come candidata nelle primarie per la scelta del candidato a Sindaco della coalizione di centro sinistra, sento mio dovere condividere la soddisfazione della maggioranza per aver centrato l’obiettivo della approvazione del Piano Cervellati, di un Piano del Centro Storico che si rivelerà fondamentale per l’identità futura di Senigallia.
Il carattere puramente conservativo del Piano del 1975 e l’essere quel Piano sopravvissuto per oltre 20 anni alla sua scadenza con troppi silenzi sono state condizioni di squilibrio nello sviluppo della Città, ma la scelta di nuovi coraggiosi percorsi, compresa quella della ricostruzione critica prevista dal Piano Cervellati, va riconosciuta come merito per la maggioranza. Essa in questo primo decennio del XXI secolo ha reso il centro storico, gli spazi pubblici, la riqualificazione urbana e delle aree costiere obiettivi centrali del suo operare.
Ciò che può dispiacere sono la dimensione fortemente conflittuale e i periodi di accantonamento e ritardo che ne sono derivati e che in Urbanistica determinano sempre sviluppi edilizi incongrui e contraddittori.
Le esasperazioni polemiche degli ultimi tempi e gli scomposti propositi che vengono da alcune forze politiche di cancellare il Piano Cervellati in caso di loro vittoria, senza indicazioni di strategie, rivelano il limite culturale di un fare opposizione comunque e l’indisponibilità a reali confronti, a valorizzare i tanti momenti partecipativi.
Questi gli impegni che, accanto a quanto ho già detto con riferimento a Palazzo Gherardi e alla funzione integrata dei maggiori palazzi civici, voglio assumere in favore del centro storico:
• rendere operative al massimo le potenzialità del centro storico, sostenendo e accelerando le fasi progettuali per raggiungere gli obiettivi di recupero della funzione residenziale, anche attraverso le opportunità di edilizia sociale, e di permanenza delle funzioni commerciali e amministrative;
• considerare il Piano non come previsione a se stante, ma come leva per il riordino del sistema città che deve trovare equilibri e integrazioni secondo i criteri che abbiamo espresso nei nostri 11 punti qualificanti;
• approfondire quindi le relazioni urbane attraverso un governo del Piano Cervellati che attui e rafforzi in ogni modo là dove è possibile le previsioni di parcheggi, percorsi, accessi e collegamenti interni ed esterni, rivalutando le funzioni proprie delle nostre preziose piazze;
• tutelare gli spazi pubblici, valorizzare rendere fruibile con un preciso studio l’impianto delle mura urbiche;
• Ridare forza alla monumentalità, al decoro urbano, al risanamento dei momenti di degrado, ai punti forza della città storica, a progetti di intervento congrui e qualificati nei materiali e negli stili su piazze, viabilità e penetrazioni, cinta muraria, lungofiume, Portici Ercolani, verde pubblico e privato sono obiettivi che richiedono di dare forza all’Ufficio del Centro Storico in modo che viva e diffonda la cultura del Piano.
La conoscenza di norme, esperienze e procedure in questa materia è ricchezza per tutta la comunità e dovrà essere a servizio di ogni cittadino e dei professionisti in base a codici precisi e univoci, in modo da facilitare gli interventi.
Ma un Piano di questo rilievo, con i suoi ripristini e le sue specificità, consente anche a Senigallia di entrare a pieno titolo nel dibattito e confronto conoscitivo che a livello nazionale e internazionale è in atto e va riprendendo vigore sulla politica generale per i Centri Storici, una buona occasione per approfondire, sperimentare, rafforzare le progettualità.
Non timidezze e lacerazioni interne. Ma il coraggio del fare. Con questo spirito lavorerò per dare forza al Piano Cervellati.

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