lunedì 16 novembre 2009
Programma di coalizione e programma dei candidati...facciamo chiarezza!
Si continua a fare un gran parlare del rapporto tra programma della coalizione di centro sinistra e programma dei singoli candidati alle primarie. Credo sia necessario fare un po’ di chiarezza a fronte della confusione che mi sembra regni sovrana. La coalizione di centro sinistra ha scelto, alcuni mesi or sono, un percorso nuovo, coraggioso e assolutamente democratico per l’individuazione del candidato a sindaco che dovrà rappresentare l’intera coalizione nelle prossime elezioni amministrative. Trattandosi di un percorso nuovo, per certi versi “sperimentale”, una volta assunta la decisione è stato necessario avviare un intenso confronto tra tutte le forze politiche coinvolte per definire strumenti e regole comuni per la buona riuscita della consultazione ma anche per dare forza al patto politico che è alla base di questa scelta. Se quindi da un lato ci si è dotati di un regolamento che disciplina puntualmente tutti gli aspetti procedurali, dall’altro è stata definita la necessità che la coalizione elaborasse un programma comune quale base fondante dello stesso accordo politico. E’ così iniziato un intenso lavoro di costruzione del programma che ha prodotto, sia pure con qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia inizialmente fissata, un documento in cui tutte le forze politiche che costituiscono la coalizione si riconoscono in maniera convinta e sulla base del quale presentano alla città la loro proposta per il futuro governo. E’ chiaro che si tratta di un programma quadro, di una piattaforma programmatica che i candidati alle primarie hanno sottoscritto, condividendone i contenuti, e si sono impegnati a rispettare. E’ evidentemente la premessa imprescindibile perché colei o colui che i cittadini vorranno scegliere nella consultazione del prossimo 22 novembre possa essere, già da lunedì 23 il candidato di tutti. Le forze politiche del centro sinistra, nella fase di costruzione di questo percorso innovativo, hanno altresì condiviso l’idea che la piattaforma programmatica comune può e deve essere caratterizzata da ciascun candidato sulla base della propria sensibilità e della propria attenzione a determinati temi piuttosto che ad altri. Questo significa non solo la possibilità di un diverso ordine di priorità ma anche la possibilità di introdurre alcuni contenuti nuovi, a condizione, naturalmente, che non contrastino con il programma comune ma ne rappresentino un arricchimento e uno sviluppo.
Personalmente, ritenendo passaggio fondamentale (e come potrebbe essere altrimenti!) la definizione di un programma comune, ritenendo anzi che prima della chiusura dell’accordo sul programma non si potesse neppure parlare di coalizione, ho ritenuto doveroso, nonostante lo slittamento dei tempi, non ufficializzare la mia candidatura prima che l’accordo fosse stato concluso. Non appena ciò è avvenuto (mi riferisco all’aspetto sostanziale della chiusura dell’accodo politico sul programma e non alla rifinitura formale del documento che ha richiesto ancora qualche giorno di tempo) ho ritenuto di poter ufficializzare la mia candidatura e di doverlo fare, da subito, indicando in 11 punti, condivisi con il comitato promotore che sostiene la mia candidatura, priorità, aspetti qualificanti e alcune nuove proposte. Mi è sembrato fondamentale proporre subito ai cittadini i temi che considero centrali per il futuro buon governo della città perché:
• credo nella necessità di confrontarsi su proposte precise, superando un modo di far politica fondato su contrapposizioni frontali e spesso strumentali;
• credo che il centro sinistra rappresenti l’unica proposta credibile per il governo della città e che la sua forza risieda proprio nella capacità di esprimere una progettualità alta, fortemente connotata sotto il profilo valoriale, e che dunque va presentata e discussa nell’interesse di tutta la coalizione;
• non credo nelle semplici campagne di ascolto, specie a ridosso di una consultazione elettorale; credo invece che la politica debba avere la forza e il coraggio di avanzare proposte chiare e sulla base di queste andare a confrontarsi con i cittadini, pronta a farsi “contaminare”, disponibile ad accogliere nuovi stimoli e contributi, ma anche critiche, nella prospettiva della costruzione di un comune percorso.
Gli 11 punti qualificanti non sono un programma, non sono neppure la sintesi di un programma. Non hanno nessuna pretesa di esaustività. Rappresentano lo sforzo per contribuire ad innalzare il livello del dibattito politico e per caratterizzare una candidatura attraverso l’esplicitazione degli aspetti considerati centrali, irrinunciabili, fondanti.
Rispetto al programma della coalizione di centro sinistra, che nel complesso disegna un’immagine di città futura in cui mi riconosco con orgoglio, gli 11 punti qualificanti introducono alcuni impegni aggiuntivi: potenziare la rete dei Centri di Aggregazione Giovanile che dovranno essere almeno raddoppiati, ampliare l’offerta dei servizi rivolti ai malati di Alzheimer, vera drammatica emergenza del nostro tempo (Centri diurni con funzione di sollievo alle famiglie e Nuclei Alzheimer nelle Residenze Protette), istituire l’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, sostenere e promuovere il turismo sociale.
Personalmente, ritenendo passaggio fondamentale (e come potrebbe essere altrimenti!) la definizione di un programma comune, ritenendo anzi che prima della chiusura dell’accordo sul programma non si potesse neppure parlare di coalizione, ho ritenuto doveroso, nonostante lo slittamento dei tempi, non ufficializzare la mia candidatura prima che l’accordo fosse stato concluso. Non appena ciò è avvenuto (mi riferisco all’aspetto sostanziale della chiusura dell’accodo politico sul programma e non alla rifinitura formale del documento che ha richiesto ancora qualche giorno di tempo) ho ritenuto di poter ufficializzare la mia candidatura e di doverlo fare, da subito, indicando in 11 punti, condivisi con il comitato promotore che sostiene la mia candidatura, priorità, aspetti qualificanti e alcune nuove proposte. Mi è sembrato fondamentale proporre subito ai cittadini i temi che considero centrali per il futuro buon governo della città perché:
• credo nella necessità di confrontarsi su proposte precise, superando un modo di far politica fondato su contrapposizioni frontali e spesso strumentali;
• credo che il centro sinistra rappresenti l’unica proposta credibile per il governo della città e che la sua forza risieda proprio nella capacità di esprimere una progettualità alta, fortemente connotata sotto il profilo valoriale, e che dunque va presentata e discussa nell’interesse di tutta la coalizione;
• non credo nelle semplici campagne di ascolto, specie a ridosso di una consultazione elettorale; credo invece che la politica debba avere la forza e il coraggio di avanzare proposte chiare e sulla base di queste andare a confrontarsi con i cittadini, pronta a farsi “contaminare”, disponibile ad accogliere nuovi stimoli e contributi, ma anche critiche, nella prospettiva della costruzione di un comune percorso.
Gli 11 punti qualificanti non sono un programma, non sono neppure la sintesi di un programma. Non hanno nessuna pretesa di esaustività. Rappresentano lo sforzo per contribuire ad innalzare il livello del dibattito politico e per caratterizzare una candidatura attraverso l’esplicitazione degli aspetti considerati centrali, irrinunciabili, fondanti.
Rispetto al programma della coalizione di centro sinistra, che nel complesso disegna un’immagine di città futura in cui mi riconosco con orgoglio, gli 11 punti qualificanti introducono alcuni impegni aggiuntivi: potenziare la rete dei Centri di Aggregazione Giovanile che dovranno essere almeno raddoppiati, ampliare l’offerta dei servizi rivolti ai malati di Alzheimer, vera drammatica emergenza del nostro tempo (Centri diurni con funzione di sollievo alle famiglie e Nuclei Alzheimer nelle Residenze Protette), istituire l’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, sostenere e promuovere il turismo sociale.
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